domenica 31 gennaio 2016

DIVISA E COMPLETO ANTIFIAMMA 1993/2000

Lo so forse è la più scomoda divisa mai utilizzata.... una tuta intera in fibra aramidica che d'estate si crepava dal caldo e d'inverno diventava comoda e calda. Costruita dalla "Manifattura Val d"aso dal 1993 al 1997, poi prese l'appalto la Grassi e continuò fino al 2000 a produrre tute intere e successivamente spezzate. Un evoluzione sicuramente rispetto alle vecchie divise in cotone e fibra aramidica con la toppa vvf rossa presente sul braccio sinistro. Grazie a questa divisa incominciarono a comparire le strisce sulle braccia, petto, schiena e sulle gambe ( che nelle vecchie divise era sostituita dalle strisce rosse degli stivali), i primi distintivi a mezza luna con la fiamma stilizzata ( da qui nascono i gradi delle mezzelune con i rispettivi colori), il nome e il cognome e la patacca del Unicef. I primi modelli non avevano gli elastici sui pantaloni ma avevano dei velcri per stringere il pantalone e infilarlo negli stivali, inoltre a questa divisa veniva abbinata una cintura che non aveva funzione di sicurezza ma di eleganza, infine veniva posta anche una bandana / foulard intorno al collo con rappresenta la fiamma del CNVVF, (in caso di incendio veniva utilizzata portandola sopra il naso e la bocca in modo da fungere da filtro. In caso di Incendio veniva abbinato il giaccone in Nomex arancione della ditta Tacconi dal colore arancione, costituito da bande grigie e il cinturone arancione e nero della ditta Carabelli ( 3 modello di cinturone del CN, questo modello ha sostituito quello della G.Sureco dal colore nero) con il grosso moschettone a ghiera che veniva utilizzato per assicurarsi sulla volata dell'autoscala oppure in casi estremi come un discensore col nodo "mezzo barcaiolo" ( hai tempi con una corda si faceva tutto in quanto il nucleo saf non era ancora stato bene definito e sui mezzi non era presente la sacca Saf come ora). Questo è il secondo modello di Nomex in quanto non ha la toppa sul braccio sinistro come lo avevano i primi, in ultimo sul retro compariva la scritta vigili del fuoco utilizzati fino ai primi 2000. Gli stivali erano della ditta Flavis, antistici, costruiti in pelle con puntale in acciaio. Inoltre guanti in cuoio. Questo completo è stato un simbolo vero e proprio per il CNVVF in particolare per il Nomex Arancione. Anche la Marina militare era dotata di un nomex molto simile.

Nelle foto:

- Divisa in collezione
- Le prime Raripress montate sugli elicotteri del CNVVF
- Vigili ritornano da un incendio

















giovedì 28 gennaio 2016

AUTOPROTETTORE PIRELLI MOD 165 M

Finalmente è arrivato nella mia collezione l'Autoprotettore a ciclo chiuso Pirelli Mod. 165 M. E' sempre stato nei mie sogni... e si mi ricordo sempre tutte le volte che mi racconta nonno quando lo aveva utilizzato durante gli incendi di scantinati dove l'aria era rarefatta di gas e fumi tossici (che neppure le maschere con i filtri andavano bene) oppure durante gli incendi abitazione e durante gli incendi stabilimenti tra cui l'incendio dei forni alla S.I.S.M.A di Villadossola. Anche mio padre a un vago ricordo di questi autoprotettori quando era ausiliario nel lontano 1992, ce nera solamente uno al Distaccamento di Domodossola che era presente su l'Aps Om 160. Il suo funzionamento era piuttosto semplice ma nello stesso tempo magnifico, l'aria veniva espulsa tramite una bombola di 1 l circa posta all'interno, una volta respirata e espulsa l'aria torna all'interno e passa attraverso un filtro (chiamato capsula depuratrice) in cui viene reciclata e riutilizzata fino a garantire un autonomia di ben 1.15 h. Logicamente non è da paragonare alle bombole attuali in composito in cui il peso è molto ridotto ma si può dire che per l'epoca "era lusso". Il peso è di circa 10 kg (come pesi siamo equivalenti ai primi ciclo aperto Auer e Spasciani), è dotato di un manometro che si illumina al buoio, spallacci in cuoio regolabili e maschera a "due occhi" collegata a due tubi uno emette aria e l'altro la ricicla o meglio la espelle e la porta alla capsula depuratrice. La scocca è di alluminio leggero con su scritto Mod 165 M. Contemporaneamente la ditta Drager produsse anche lui autorespiratori a ciclo chiuso e anche il CNVVF ne era dotato ma a Domodossola vi era solamente il Pirelli e succesivamente i Sekur Pirelli e i Spasciani a ciclo aperto. In altri comandi di maggiore importanza tra cui Milano, Roma, e così via arrivarono gia nel 1985 i primi autoprotettori a ciclo aperto i drager bibombola con una capacità di 3 litri a bombola. Questi autoprotettori erano inoltre composti da una robusta scatola in legno per il contenimento. Verso gli inizi degli anni 90 i ciclo chiuso furono messi fuori servizio e sostituiti dai nuovi autoprotettori a ciclo aperto sempre Pirelli. Purtroppo non ci sono tanti pezzi in giro di questi esemplari perchè furono demoliti o smantellati. Attualmente il corpo nazionale non è dotato di autoprotettori a ciclo chiuso, ma invece altre nazione come la Svizzera nel Canton Ticino ne sono dotati. La ditta Drager produce tuttora autoprotettori a ciclo chiuso con il modello BG 4 che garantisce un autonomia massima di 4 h. In svizzera vengono spesso utilizzati durante gli incendi in galleria dove si richiede un autonomia più lunga rispetto ai classici ciclo aperto.

Nelle foto:

- Vigile indossa il Pirelli
- Pirelli in collezione















martedì 26 gennaio 2016

SICOR VFR 2000 FUNZIONARI-COMANDATI

Ecco questo magnifico Sicor Vfr 2000 da Funzionari o da Comandante. Non vi sto a spiegare le sue caratteristiche in quanto le ho già spiegate sul VFR 2000 da vigile. Comunque è da personale direttivo in quanto è dal colore Grigio Metallizzato.

Nelle foto:

- Casco in collezione
- Vigili al Lavoro














CAIRNS 880 IOWA CITY FIRE DEPT

Dopo varie e lunghe ricerche finalmente lo trovato! E' un magnifico Cairns 880 dello Iowa Fire Department (stato situato di fianco all'Illinois). Questo Cairns 880 è degli anni 80 in quanto è privo di bordatura in gomma e ha ancora gli interni in colore marroncino. E' costituito da un ampia visiera protettiva forse un po più ingombrante rispetto ai classici occhiali "Bourkes"(ma aimè lo iowa fire dept prevedeva che ogni casco doveva avere la visiera) di cui i Vigili del Fuoco di Chicago ne erano dotati, e si questo casco fu anche o meglio è utilizzato dal Chicago Fire Department, logicamente senza visiera ma con i bourkes e anche con un front shield differente. E' costruito in materiale plastico ignifugo, interni in materiale ignifugo molto semplici, sottogola regolabile. L'880 ha una forma più allungata rispetto al classico Morning Pride Ben Plus 2 che ho in collezione, e inoltre l'acquila del Ben è molto più raffinata e elaborata a differenza di questa che è una semplice lamiera piegata con hai lati con su disegnato lo stemma del FD.

Nelle foto:

- Casco in collezione
- Mezzo dello ICFD













sabato 9 gennaio 2016

MASCHERE DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

Ecco una serie di Maschere Utilizzate dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco a partire dal dopo guerra anni 50 fino ai giorni nostri.


 AUER 1990


 SPASCIANI MODELLO T58 SUPER 1950-60


SEKUR SFERA 2000


DRAGER PANORAMA NOVA 2000


SEKUR- PIRELLI C607 1990-2000


SPASCIANI TR82 2000

PIRELLI C60 1980/1990

AUTOPROTETTORE/AUTORESPIRATORE

Come promesso vi presento l'Autorespiratore/Autoprotettore Spasciani RN/A a ciclo aperto. Prima di spiegare le caratteristiche del autoprotettore in collezione volevo fare una piccola storia sugli autoprotettori del CNVVF. Durante il periodo bellico (1938-1946), non esistevano ancora veri e propri autoprotettori ma c'erano delle cosidette maschere Anti-Gas di tipo militare della ditta Pirelli, equipaggiate con filtro. Verso gli anni 50 / 60 nacquero i primi autorespiratori a ciclo chiuso delle ditte Pirelli e in seguito Spasciani. Il funzionamento degli autorespiratori a ciclo chiuso è piuttosto semplice, l'aria respirata ( emanata dall'autoprotettore) viene continuamente reciclata, e filtrata attraverso un filtro posto al suo interno, inoltre all'interno della scocca sono present 2 bombole di aria. Verso gli anni 85/90 arrivarono dalle ditte tedesca Auer e Drager i primi autoprotettori a ciclo aperto, ossia quando l'aria si respira viene espulsa e non più riciclata. Incominciarono anche a svilupparsi le maschere panoramiche, con l'arrivo sul mercato della Drager Panorama Nova con raccordo a vite e delle maschere Auer. Verso gli anni 90 anche la ditta Spasciani si sviluppo, lanciando sul mercato il primo autorespiratore a ciclo aperto con maschera panoramica. Ricordo che l'autorespiratore a ciclo chiuso ha una durata massima di 4h, invece a ciclo aperto circa 30-45 minuti, a seconda della portata della bombola. Col passare del tempo si svilupparono diversi attacchi per la maschera, dalla classica rete si passa agli attacchi rapidi della ditta Drager e verso il 2005 nacquero gli attacchi per la maschera sul sicor VFR 2000, utilizzando le alette di aggancio del sottogola. Col tempo si svilupparono gli attacchi dell'erogatore, da vite ( o raccordo) agli attacchi rapidi presenti sulle Panorama Nova. Attualmente il Corpo Nazionale usa gli autorespiratori delle ditte Drager, Spasciani e della ditta Sekur-Pirelli ( modelli diablo) con le classiche maschere a rete e con attacchi del erogatore sia a vite che rapidi. Ritornando all'autoprottetore in collezione, come già detto è un Spasciani RN/A a ciclo aperto, con la sua maschera TR82 con raccordo a vite, schienale in materiale plastico antistatico antifiamma ecc ecc, la bombola è in acciaio dal colore giallo di 3 L da 300 Bar, sono presenti delle cinghie di regolazione con comoda imbottitura per una migliore ergonomia. Purtroppo il CN non è dotato di un vero e propio sistema di Uomo a Terra ( come i Sapeurs Pompiers, i Feuerwehr, ecc), ma in sostituzione è presente la Ricetrasmittente che se tenuta per circa 2 minuti in orizzontale emette un forte suono acustico e segnala alla squadra presente all'esterno che un operatore è a terra. Oltre a questo autoprotettore che è presente in collezione ho anche differenti maschere a pieno facciale, tra cui: la stupenda Sekur-Pirelli modello sfera che come descritta sul post del Sicor VFR 2009 è una maschera a pieno facciale in silicone anallergico e con vetro antiacido e antigraffio e con raccordo a vite, la Drager Panorama Nova sempre a rete ma con attaco rapido per erogatore ( a baionetta),la maschera Pirelli abbinata all'autorespiratore a Ciclo chiuso, la Sekur- Pirelli C607 anni 90 sempre pieno facciale e la Auer anni 90 con raccordo a vite.

Nelle foto l'autorespiratore Spasciani








KOBAYSHI KABUTO TOKIO FIRE DEPARTMENT

Ecco il casco Giapponese Kobayshi Kabuto dei Vigili del Fuoco di Tokio. Uno splendido e caratteristico casco. Costruito in materiali compositi, è dotato di un ampio paracollo in nomex, piccola visiera retraibile in materiale plastico. Sul fronte reca lo stemma del Tokio Fire Department, sui lati sono presenti le bande rosse rinfrangenti e le scritte giapponesi ( che tradotto ce scritto tokio fire department).
Nelle foto:
- Casco in collezione
- Vigili Giapponesi















DRAGER HPS 6200 BRANDWEER

Ecco un altro Drager ma questa volta è dei Brandweer, o meglio dei vigili del fuoco Belgi. Si tratta di un Drager hps 6200 con interni molto confortevoli, comodo sottogola regolabile e un ampio para collo in nomex chiamato "hollandutch". Sui lati del casco sono presenti oltre alle scritte drager gli attacchi rapidi per la maschera a pieno facciale. E' costituito anche da una ampia visiera in materiale plastico. Questo casco belga è inoltre affiancato dal classico Gallet.

Nelle foto:
- Casco in collezione
- Vigili al lavoro









DRAGER HPS 4100 FEUERWEHR BERLINER

Dopo un lungo periodo di attesa vi presento il casco dei pompieri Berlinesi il Drager Hps 4100, un casco semplice, costruito in composito con visiera anche se viene poco utilizzata a berlino e paranuca in aramide e nomex. Questo casco ha sostituito il vecchio modello nazionale tedesco con il rinforzo in metallo al di sopra della nuca. Come si può vedere dalle foto il casco in collezione è da Capo Reparto o meglio il responsabile delle operazioni in quanto sono presenti 2 bande, mentre 1 rappresenta il classico Capo Squadra Italiano. I caschi che hanno le righe blu invece rappresentano gli alti gradi, Funzionari Ufficiali e cosi via... Il seguente casco in oltre sul fronte monta la lettera B (oltre al fregio adesivo berlinese che lo caratterizza) che rappresenta il personale Medico. Inoltre è dal colore fotoluminescente.
Nelle foto:
- Casco in collezione
- Vigile Berlinese